Titolo: Cavie. Autrice: Liliana Marchesi. Anno di prima pubblicazione: 2019. Editore: La Corte Editore. Pagine: 202. Stelle: ☆☆☆,5/5. Prezzo di copertina: € 15,90.
Trama:
Cora si risveglia all’interno di una teca di cristallo. Non sa dove si trova, come sia finita lì dentro, e soprattutto non ne capisce il perché. Ma non è sola. Con lei ad affrontare lo stesso incubo c’è Kurtis, un ex soldato che sembra essersi risvegliato poco prima e che, come lei, sembra non ricordare nulla. Hanno tutti e due degli strani tatuaggi sul braccio e ben presto capiranno di essere finiti in un labirinto di prove al limite della sopravvivenza, e che avranno bisogno l’uno dell’altra per superarle. E mentre poco alla volta i ricordi iniziano a riaffiorare, e scomode verità a emergere, dovranno dare fondo a tutte le loro abilità e a ogni goccia del loro coraggio per poter sopravvivere al folle esperimento in cui sono stati catapultati. E scoprire quali segreti si celino dietro quello che viene chiamato “Progetto Pentagono”
Opinione personale:
Ammetto che i distopici non sono fra i libri che più apprezzo, ma Cavie mi ha rapito con questa trama strana.
Cora si sveglia all’interno di una teca di vetro, nuda e gelata; la confusione la manda in tilt e quando un uomo le si avvicina, non ha idea se la stia aiutando o meno. Sa solo che ha paura. Kurtis, invece, sta cercando di aiutarla e, assieme, cercheranno un modo di capire come mai si ritrovano lì dentro, da quando, e come fare per scappare.
Cavie affronta un tema particolare; ovvero, il nostro futuro. Un futuro pieno di mostri e disumanità, un futuro in cui si cerca di migliorare il corpo umano e le sue prestazioni, finendo per sconvolgere il tutto.
Piccolino e semplice, con uno stile molto scorrevole, Cavie inizia immediamente: l’imput è quello che, più di tutti, deve coivolgere il lettore, e Marchesi ci riesce benissimo; l’azione introdotta fa sì che si veda il tutto come un film americano, pieno di adrenalina e ansia. Una corsa contro la salvezza. Una corsa verso l’umanità.
Personalmente, seppur non sia propensa a queste letture, non mi è affatto dispiaciuto; Liliana Marchesi mi ha coinvolta e intrattenuta per quei pochi giorni in cui ho affrontato il delirio del futuro, queste prove disumane fisiche e mentali. Sono certa che sia un ottimo approccio al distopico ed un buon intrattenimento per chi, invece, questo genere lo mangia e lo digerisce già bene!
Declaimer: grazie alla casa editrice per avermi omaggiato la copia.