Libro – Il Buio Dentro [ Antonio Lanzetta ]

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Titolo: Il Buio Dentro.
Autore: Antonio Lanzetta.
Anno di prima pubblicazione: 2016.
Editore: La Corte Editore.
Genere: Thriller.
Pagine: 248.
Stelle: ☆☆☆☆☆/5
Prezzo di copertina: € 16,00.

Trama: Succede esattamente come trent’anni prima, anzi, specificamente, trentuno. Una ragazza viene trovata morta, le braccia sollevate e incatenate con del filo spinato, il corpo sospeso, scende dal salice e la testa, staccata dal corpo, viene trovata ai piedi dello stesso albero. Damiano – chiamato lo Sciacallo – ha quasi un dejavù quando De Vivo lo porta nel luogo del delitto. La sua amica Claudia, colei che trentuno anni prima scompare e viene trovata esattamente in quel modo, con il corpo pendente e decapitata. Chi è il killer di tale oscenità? Chi addesca ragazzine minorenni e le riduce a quel modo? Le tortura per poi ucciderle barbaramente. Damiano è deciso, questa volta: vuole catturare il killer, desidera vendetta per la morte della sua amica Claudia.

“Stampò le fotografie e le dispose sulla scrivania come pezzi di un puzzle. Cercò di dare un ordine a quella follia. Chi aveva ucciso Elina amava il controllo, ne traeva piacere. Onnipotenza, sentirsi come un dio. Un dio infame alla ricerca di una gratificazione effimera. Chi aveva fatto questo scempio era esperto, un perfezionista, e chissà per quanto tempo aveva nutrino quella fantasia, trascorrendo notti insonni a fissare il vuoto. Tenuto sveglio dal bisogno vitale di uccidere ancora.”

Opinione personale: Antonio Lanzetta ci porta, con Il Buio Dentro, nel sud Italia, fra i boschi del Salerno, in un paesino chiamato Castellaccio, dove le persone si conoscono quasi tutte, dove il nonno di Flavio, chiamato Don Mimì, è il “protettore” a cui chiedere aiuto, se ve ne è bisogno, dove lo steso Flavio appare un estraneo essendo Torinese e dove i segreti tacciono, quanto meno per trent’anni, quando finalmente Damiano Valente riesce a dar voce.

Il romanzo viene diviso in due parti, fra passato – 1985 – e presente – trentuno anni dopo – e con personaggi diversi. Protagonista dell’85 è quasi sempre Flavio, il ragazzo torinese orfano di madre ed abbandonato dal padre che è costretto a trasferirsi dal nonno, in quanto unico parente in vita; ma possiamo anche leggere delle vicende dei ragazzi, di un giovane Damiano alle prese con la corsa, un giovane Stefano un po’ egoista ed egocentrico e una giovane Claudia. Nel presente, invece, la narrazione ha come principale protagonista – per la maggior parte dei capitoli – lo stesso Damiano Valenti, chiamato Sciacallo, che sicuramente ha passato la quarantina, il quale unico scopo è trovare l’assassino, ma non solo, perchè ci troviamo di fronte ad altri personaggi, come lo stesso Stefano, Flavio e dinanzi, anche, all’antagonista.

La scrittura di Lanzetta è semplice eppure ricca di particolari, scorrevole che leggerlo è proprio un piacere per gli occhi e per i propri sensi. I personaggi sono caratterizzati così bene – ai quali è impossibile non affezionarsi e non immaginarli sia da piccoli che da adulti, osservandone le loro differenze – e i minimi movimenti descritti così perfettamente che mi è quasi sembrato di avere le immagini dinanzi, come guardarli attraverso uno schermo mentale.

Lo scrittore, quindi, ci trascina in questo paesino tramite un thriller che definirei mistico, con delle caratteristiche del tutto diverse dai thriller fin ora letti. E per accennare all’antagonista, devo ammettere che è stata una sorpresa proprio sul finale. E’ anche giusto dire che i personaggi sono pochi, quindi farsi un idea, o comunque fare un due più due e cercare di indovinare chi sia l’assassino, non è un impresa piuttosto complicata, eppure l’ho trovata comunque una sorpresa, e son rimasta incredula di fronte l’inevitabile realtà dei fatti.

Come ho detto, leggere Il Buio Dentro è stato un vero piacere proprio a livello d’animo. Leggere un thriller fatto bene, al giorno d’oggi, non è nemmeno semplice – benché ce ne siano di fatti bene, ma ce ne stanno anche di fatti male – e ritengo che questo di Antonio Lanzetta sia uno di quelli che, chiudendoli, restano dentro il cuore, così come restano i personaggi descritti, l’aurea oscura che mi ha invaso mentre scorrevo le parole con gli occhi.

Beh, se lo consiglio? Ovviamente si. E non lo consiglio solo a chi ama i thriller, ma anche chi ha voglia di staccarsi dal genere preferito – che sia classico, romance, fantasy – perchè, come detto, non è il solito Thriller da psyco killer, ma un romanzo capace di trasportare completamente.

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