Collaborazione con Sem Edizioni – La chimica dell’odio [ Carme Chaparro ]

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Titolo: La chimica dell'odio.
Autore: Carme Chaparro.
Traduzione: P.P. Marchetti.
Anno di prima pubblicazione: 2019.
Editore: Sem Edizioni.
Pagine: 427.
Stelle: ☆☆☆,5/5.
Prezzo di copertina: € 19,00.

Trama

È la vigilia di Natale, ma per l’ispettrice capo Ana Arén non c’è tregua, deve affrontare una difficile sfida: l’omicidio di una delle donne più famose di Spagna. Il corpo di Mónica Spinoza, duchessa di Mediona, viene trovato disposto al centro di una macabra composizione: intorno ha due cerchi, il primo di gioielli e l’altro di rifiuti, come se l’assassino avesse compiuto un rituale. La duchessa, protagonista del jet set internazionale e celebrità da rivista patinata, ha tre matrimoni alle spalle. Il primo con un calciatore, poi con un uomo d’affari milionario e, infine, con un nobile da cui ha ereditato un favoloso patrimonio. La polizia cerca una pista anche tra alcuni suoi amici “illustri” con scarsi risultati: il presidente del Barcellona, il viceministro degli Interni, un famoso presentatore televisivo, il capo del protocollo della Casa Reale. Ci sono molti potenziali assassini, dai suoi figliastri alla sua lunga lista di amanti. Chi di loro odia di più la duchessa? Poco dopo Natale, in un ospedale di Madrid, precipita un montacarichi dal sesto piano e muoiono quattro persone. L’ispettore si trova ad affrontare due indagini impegnative: l’assassinio della duchessa e l’incidente dell’ascensore. Due casi in apparenza indipendenti ma che trovano un collegamento inaspettato e che ricadono entrambi sotto la responsabilità della squadra in cui Ana non conosce nessuno e dove nessuno si fida di lei; l’investigatrice dovrà condurre l’indagine quasi da sola, ostacolata dal suo capo, schiacciata dalla pressione mediatica sul caso della duchessa che occupa le prime pagine.

“Dagli assassini si impara che la paura puzza. La paura emana cattivo odore per farci vergognare, come il gas intestinale in un ascensore pieno. Ci espone, ci rende vulnerabili. La paura è un delicato calice di cristallo che cade, così fragile che lo si sente andare in pezzi molto prima che si frantumi a terra.”

Opinione personale

La chimica dell’odio è un thriller crime a cui, certamente, non manca la giusta dose di adrenalina, quella che piace ad ogni amante dei thriller.

Ana Aren, già protagonista nel precedente thriller “Non sono un mostro“, torna dopo sei mesi al proprio lavoro e il primo giorno non comincia come dovrebbe. A darle il bentornata, infatti, vi è il cadavere di una delle donne più importanti della Spagna, ma non sarà la sola. Una serie di morti, che sembrano accidentali, la faranno arrivare ad una conclusione a cui non avrebbe mai pensato.

La narrazione de La chimica dell’odio è abbastanza scorrevole ma penetrante. L’autrice ha uno stile che riesce a rendere vivido ciò che scrive, e ne ho apprezzato molto la particolarità di non mostrare solo dal punto di vista del protagonista o di chi vi è prettamente legato, ma da parte di comparse che permettono al lettore di affacciarsi su altri scenari, piccoli, brevi, ma decisamente importanti per il susseguirsi delle vicende.

Come ho detto, non manca certamente l’adrenalina in questo libro. La chimica dell’odio è un susseguirsi di domande, supposizioni e richerche per trovare l’assassino del caso che permettono al lettore non solo di immedesimarsi nella storia, ma di provare a rispondere a quelle domande, provare a risolvere il caso esattamente come i protagonisti del libro, se non assieme a loro! L’unica pecca, secondo me, sta nel finale e sul fatto che avrei voluto l’assassino decisamente più presente nella storia, ma tutto ciò non danneggia il piacere conclusivo del libro.

Devo ammettere che, non aver letto il primo libro che vedeva protagonista Ana, mi ha leggermente danneggiato. La chimica dell’odio ha una sua storia a parte e il caso non è legato in alcun modo al primo libro, eppure per capirne i rapporti fra i personaggi avrei sicuramente voluto (o dovuto) leggere il primo. Motivo per cui, sicuramente, ne consiglio la lettura sia a chi ama i thriller sia a chi vuole approcciarsi, ma consiglio anche di leggerlo solo dopo aver letto il primo.

Declaimer: il libro mi è stato omaggiato dalla casa editrice Sem che ringrazio immensamente. 

Collaborazione Sem Edizione – Addicted [ Paolo Roversi ]

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Titolo: Addicted.
Autore: Paolo Roversi.
Anno di prima pubblicazione: 2019.
Editore: Sem.
Pagine: 189.
Stelle: ☆☆,5/5.
Prezzo di copertina: € 16,00.

Trama

Rebecca Stark è una brillante psichiatra londinese che ha messo a punto un innovativo sistema per guarire la gente dalle proprie ossessioni. Il metodo Stark è così efficace che un magnate russo, Grigory Ivanov, decide di affidarle la conduzione della Sunrise, la prima di una serie di cliniche all’avanguardia, disseminate in tutto il pianeta, che aiuteranno le persone ad affrancarsi dalle loro peggiori addiction. Viene così lanciata una campagna pubblicitaria a livello mondiale. Il primo centro apre in Italia, in Puglia, all’interno di un’antica masseria ristrutturata, circondata da campi e ulivi. Un posto perfetto per accogliere i pazienti che, come parte integrante della cura, dovranno lavorare, cucinare e dedicarsi alle pulizie. Vivranno, insomma, come una piccola comunità isolata. Fra le centinaia di richieste che arrivano vengono selezionati sette candidati da diversi Paesi: Lena Weber, ossessionata dalla perfezione fisica; Jian Chow, web designer e hacker voyeur; Rosa Bernasconi, una ragazza tecno dipendente; Claudio Carrara, giocatore d’azzardo compulsivo; Julie Arnaud, manager ninfomane; Tim Parker, trader cocainomane; e, infine, Jessica De Groot, autolesionista. All’inizio della terapia tutto sembra girare nel migliore dei modi ma, ben presto, alcuni pazienti scompaiono misteriosamente. Complice una pioggia torrenziale che tiene segregati gli ospiti, impedendogli la fuga e ogni contatto con l’esterno, comincia da quel momento un macabro gioco al massacro.

“La neve smise di cadere all’improvviso. Solo allora il poliziotto si rese conto del grande e pietoso silenzio che li circondava. Davanti ai suoi occhi si apriva una piccola radura delimitata dal fitto della foresta, un cerchio perfetto in mezzo agli abeti. Al centro della scena, quella inquietante pozza di sangue.
La guida accese le fotoelettriche che portava nello zaino: fu allora che Fischer vide l’orrore che non avrebbe più scordato per il resto dei suoi giorni…”

Opinione Personale

Addicted è uno di quei romanzi thriller con un ottimo potenziale decisamente mal sfruttato. Una storia ed una trama che attrae decisamente il lettore, ma che non si rivela essere all’altezza delle aspettative (quanto meno per quel che mi riguarda).

Come si evince dalla trama posta sopra, Addicted racconta di un gruppo fra uomini e donne, chiusi in una clinica con l’unico intento di guarire dalle proprie ossessioni, dalle loro addiction, come vengono ripetutamente chiamate nel libro, ovviamente guidati dalla dottoressa Rebecca Stark che ha ideato il suo metodo, finché non accade qualcosa di terribile: i pazienti cominciano a sparire per poi essere trovati morti. E l’assassino, ovviamente, è chiuso nella clinica esattamente come le vittime. Chi sarà mai?

Ebbene, leggendo la trama così avvincente, non potevo che avere delle aspettative alte che, ahimè, hanno finito per rimanere un po’ in aspettativa.

Lo stile dello scrittore è abbastanza semplice e leggero, ma anche abbastanza scorrevole, pregio che mi ha permesso di leggerlo senza alcun problema; ho trovato però che il romanzo fosse diviso in due parti: la prima parte, dalla prima pagina alla 130, Roversi immerge il lettore all’interno della clinica, ci permettere di conoscere i personaggi, le loro abitudini e i loro caratteri, così come i fa comprendere la dinamica del metodo Stark, facendo si che le scene per quanto ovviamente utili alla comprensione di chi abbiamo attorno, le scene siano un po’ troppo lente ; dalla pagina 131 arriva la seconda parte, quella dell’azione. Un azione che si svolge abbastanza frettolosamente e tutto ciò che attendevo dal libro – quindi, l’azione – arriva ad una sessantina di pagine dal finale.

Di suo c’è che il finale non è scontato come lo si possa pensare, e quando è cominciato l’azione, seppur, come ho già detto, abbastanza sbrigativa la frenesia ha cominciato a scorrermi nelle vene alla ricerca dell’assassino, rivelandosi qualcuno – e rivelando anche qualcosa – che si, è possibile sospettarlo, ma non è proprio del tutto scontato.

Mi dispiace veramente tanto, perchè se fosse stato più equilibrato e probabilmente anche più descrittivo nella seconda parte e meno nella prima, sarebbe stato un ottimo thriller. Resta, comunque, un buon thriller che tendo più a consigliare non tanto a chi ama i thriller ricchi di suspense e ansia, ma a chi vuole provare qualcosa di nuovo dal genere che più preferisce.

Declaimer: il libro mi è stato gentilmente omaggiato dalla casa editrice che ringrazio tantissimo!

Collaborazione – Operazione Mercurio [ Antonio Aloni & Paolo Colonnello ]

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Titolo: Operazione Mercurio.
Autori: Antonio Aloni e Paolo Colonnello.
Anno di prima pubblicazione: 2018.
Editore: Sem.
Genere: Thriller; storico.
Pagine: 374.
Stelle: ☆☆☆☆☆/5
Prezzo di copertina: € 19,00.

Trama: Non c’è niente al mondo che il commissario Markaris ama di più dei polpi. Ama cacciarli, ama “combattere” con loro, seppur sia un combattimento sleale il suo, ed ama cucinarli e gustarli. Ed è proprio mentre si prepara a gustare uno di questi amati polpi che una dea in carne ed ossa gli si avvicina con un messaggio particolare. “Mio padre è stato ucciso, ne sono sicura”, dice. Suo padre che è stato archiviato come caso incidentale, ritrovato sugli scogli con la sua canna da pesca. Morto. Come possono aspettarsi che, in realtà, Afroditi non ci ha visto tanto distante? Come possono aspettarsi che, dietro quella morte, vi sia un segreto che galleggia da oltre trent’anni? Un segreto quasi arcano che aprirà domande su domande?

” « Bello, vero? Mi chiedo quando inizierà la guerra. Tu che ne dici, Andreas? » Petros si voltò, socchiudendo gli occhi per osservare meglio il volo dell’uccello. Improvvisamente si sentì afferrare il collo. Le vene tese e guizzanti cominciarono a gonfiarsi mentre Andreas stringeva sulla trachea il cavo d’acciaio. Senza poter emettere un grido, il giovane iniziò a dibattersi, a roteare le braccia, a scalciare: la scena muta di un burattino impazzito. Infine perse ogni forza e si accasciò al suolo con lo stupore negli occhi e un rivolo di sangue che gli usciva dalle labbra.
I neozelandesi di guardia alle postazioni della contraerea non si accorsero di nulla. E nemmeno gli irregolari della milizia, impegnati in molteplici e interminabili partite a tavli.
Andreas, con la fronte imperlata di sudore, sorrise.
« La guerra è appena cominciata, amico mio. » “

Opinione personale: Antonio Aloni e Paolo Colonnello ci portano indietro nel tempo, con sbalzi temporali dagli anni 40 – tempi in cui il conflitto mondiale stava preparando forchetta e coltello – alla metà degli anni ’80.

Devo ammettere che è la prima volta dopo tantissimo tempo che mi trovo a leggere un libro che non è semplicemente un thriller, ma che racchiude dentro se tantissimi altri particolari che lo hanno reso stupefacente, intrigante, avvincente, entusiasmante e tantissimi altri aggettivi che potrei proporvi.

In primis, considerando la data – anni ’80 – non possiamo che apprezzarne la storicità, così come gli eventi che ne susseguono in tutto il racconto. Si parla della guerra, si parla di reperti archeologici per cui vale la pena ammazzare qualcuno, si parla di tesori. I due autori ci portano indietro nel passato descrivendo una scoperta eccezionale ed un segreto che galleggia da anni ed anni, e ci catapultano nella bellissima Creta, già piena di mistero di suo, descrivendoci i territori e la gente che ci vive. Ed il finale non può che essere sensazionale ed allo stesso tempo stupefacente, con personaggi che si rivelano diversamente da come li si è visti durante tutto il libro e che portano il lettore a schiudere le labbra nello stupore.

Il tutto, viene narrato da una scrittura scorrevole eppure articolata da particolari così vividi che è impossibile non trovarsi le scene dinanzi; per altro, ho trovato quasi impossibile distaccarmi dalle pagine sebbene, dopo averlo letto, mi sono quasi pentita di questa mia voglia di arrivare alla fine, alla conclusione. Un romanzo del genere va letto lentamente, va gustato esattamente come un buon piatto gastronomico, pagina dopo pagina, attimo dopo attimo, per potersi immedesimare meglio nei personaggi e nelle vicende.

Ho trovato Operazione Mercurio un romanzo davvero avvincente dove non manca quel pizzico di ironia nei personaggi – per altro descritti davvero benissimo e con caratteristiche che non possono che farli amare al lettore, uno dopo l’altro – che non guasta mai. In particolar modo ho amato tantissimo il protagonista, Markaris, ed il suo vice, Merenditis, amatissimi amici che si punzecchiano per tutto il romanzo, e non si può non far qualche bella risata. Ma non mancano dei “bellissimi” cattivi, gli antagonisti della storia che, amante dei cattivi, non ho potuto non adorare.
Non posso che consigliarne la lettura agli amanti dei thriller, dei romanzi storici e di avventura, così come lo consiglio a tutti perchè è davvero un romanzo bellissimo.

Ringrazio la casa editrice Sem Edizioni per avermi spedito la copia e permesso questo bel viaggetto virtuale!