Collaborazione Sem Edizione – Addicted [ Paolo Roversi ]

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Titolo: Addicted.
Autore: Paolo Roversi.
Anno di prima pubblicazione: 2019.
Editore: Sem.
Pagine: 189.
Stelle: ☆☆,5/5.
Prezzo di copertina: € 16,00.

Trama

Rebecca Stark è una brillante psichiatra londinese che ha messo a punto un innovativo sistema per guarire la gente dalle proprie ossessioni. Il metodo Stark è così efficace che un magnate russo, Grigory Ivanov, decide di affidarle la conduzione della Sunrise, la prima di una serie di cliniche all’avanguardia, disseminate in tutto il pianeta, che aiuteranno le persone ad affrancarsi dalle loro peggiori addiction. Viene così lanciata una campagna pubblicitaria a livello mondiale. Il primo centro apre in Italia, in Puglia, all’interno di un’antica masseria ristrutturata, circondata da campi e ulivi. Un posto perfetto per accogliere i pazienti che, come parte integrante della cura, dovranno lavorare, cucinare e dedicarsi alle pulizie. Vivranno, insomma, come una piccola comunità isolata. Fra le centinaia di richieste che arrivano vengono selezionati sette candidati da diversi Paesi: Lena Weber, ossessionata dalla perfezione fisica; Jian Chow, web designer e hacker voyeur; Rosa Bernasconi, una ragazza tecno dipendente; Claudio Carrara, giocatore d’azzardo compulsivo; Julie Arnaud, manager ninfomane; Tim Parker, trader cocainomane; e, infine, Jessica De Groot, autolesionista. All’inizio della terapia tutto sembra girare nel migliore dei modi ma, ben presto, alcuni pazienti scompaiono misteriosamente. Complice una pioggia torrenziale che tiene segregati gli ospiti, impedendogli la fuga e ogni contatto con l’esterno, comincia da quel momento un macabro gioco al massacro.

“La neve smise di cadere all’improvviso. Solo allora il poliziotto si rese conto del grande e pietoso silenzio che li circondava. Davanti ai suoi occhi si apriva una piccola radura delimitata dal fitto della foresta, un cerchio perfetto in mezzo agli abeti. Al centro della scena, quella inquietante pozza di sangue.
La guida accese le fotoelettriche che portava nello zaino: fu allora che Fischer vide l’orrore che non avrebbe più scordato per il resto dei suoi giorni…”

Opinione Personale

Addicted è uno di quei romanzi thriller con un ottimo potenziale decisamente mal sfruttato. Una storia ed una trama che attrae decisamente il lettore, ma che non si rivela essere all’altezza delle aspettative (quanto meno per quel che mi riguarda).

Come si evince dalla trama posta sopra, Addicted racconta di un gruppo fra uomini e donne, chiusi in una clinica con l’unico intento di guarire dalle proprie ossessioni, dalle loro addiction, come vengono ripetutamente chiamate nel libro, ovviamente guidati dalla dottoressa Rebecca Stark che ha ideato il suo metodo, finché non accade qualcosa di terribile: i pazienti cominciano a sparire per poi essere trovati morti. E l’assassino, ovviamente, è chiuso nella clinica esattamente come le vittime. Chi sarà mai?

Ebbene, leggendo la trama così avvincente, non potevo che avere delle aspettative alte che, ahimè, hanno finito per rimanere un po’ in aspettativa.

Lo stile dello scrittore è abbastanza semplice e leggero, ma anche abbastanza scorrevole, pregio che mi ha permesso di leggerlo senza alcun problema; ho trovato però che il romanzo fosse diviso in due parti: la prima parte, dalla prima pagina alla 130, Roversi immerge il lettore all’interno della clinica, ci permettere di conoscere i personaggi, le loro abitudini e i loro caratteri, così come i fa comprendere la dinamica del metodo Stark, facendo si che le scene per quanto ovviamente utili alla comprensione di chi abbiamo attorno, le scene siano un po’ troppo lente ; dalla pagina 131 arriva la seconda parte, quella dell’azione. Un azione che si svolge abbastanza frettolosamente e tutto ciò che attendevo dal libro – quindi, l’azione – arriva ad una sessantina di pagine dal finale.

Di suo c’è che il finale non è scontato come lo si possa pensare, e quando è cominciato l’azione, seppur, come ho già detto, abbastanza sbrigativa la frenesia ha cominciato a scorrermi nelle vene alla ricerca dell’assassino, rivelandosi qualcuno – e rivelando anche qualcosa – che si, è possibile sospettarlo, ma non è proprio del tutto scontato.

Mi dispiace veramente tanto, perchè se fosse stato più equilibrato e probabilmente anche più descrittivo nella seconda parte e meno nella prima, sarebbe stato un ottimo thriller. Resta, comunque, un buon thriller che tendo più a consigliare non tanto a chi ama i thriller ricchi di suspense e ansia, ma a chi vuole provare qualcosa di nuovo dal genere che più preferisce.

Declaimer: il libro mi è stato gentilmente omaggiato dalla casa editrice che ringrazio tantissimo!