Libro – L’ospite Indesiderato [ Shari Lapena ]

75456676_1712465298890065_2657891436833275904_o.jpg

Titolo: L'ospite Indesiderato.
Autrice: Shari Lapena.
Traduzione: T. Albanese.
Anno di prima pubblicazione: 2019.
Editore: Mondadori.
Pagine: 248.
Stelle: ☆☆☆,75/5.
Prezzo di copertina: € 19.00.

Trama

Un weekend d’inverno al Catskill and Mitchell’s Inn, uno chalet immerso nella foresta, è la situazione ideale per una fuga romantica e rilassante. Il rifugio offre vecchie camere con enormi camini a legna, una cantina ben rifornita e la possibilità di dedicarsi allo sci di fondo, alle ciaspolate o semplicemente di rilassarsi leggendo una crime story. Quando il tempo peggiora e una tormenta interrompe l’elettricità e tutti i contatti con il mondo esterno, gli ospiti si sistemano e cercano di trarre il meglio dalla situazione d’emergenza. Presto però uno di loro viene trovato morto, in circostanze non chiare, e la paura prende il sopravvento. E quando i presenti cominciano a morire, uno dopo l’altro, il panico si trasforma in terrore. In quel paradiso innevato, qualcuno o qualcosa sta cercando di ucciderli. E non c’è niente che i superstiti possano fare se non sperare di sopravvivere alla tempesta e l’uno all’altro. In quei giorni di forzata convivenza, in un clima di paura e sospetto, ciascuno degli ospiti è costretto a rivelare i suoi segreti più terribili e mai raccontati, fino a un inatteso e imprevedibile finale.

Opinione Personale

Per quel che mi riguarda, L’ospite Indesiderato, non è un thriller ma un giallo; lo si evince dallo stile delicato e per niente prolisso, omicidi che non vengono descritti nel dettaglio, piuttosto sottoponendo il lettore al cadavere, senza prepararlo all’impatto.

Sembra essere una buona idea quella di passare un weekend distante dal mondo, senza una connessione ad internet e campo telefonico; è per questo che i nostri protagonisti decidono di soggiornare nell’Hotel Mitchell’s Inn. Ma la tempesta infuria, e la sorpresa al mattino fa presupporre che, quel weekend, non sarà tanto tranquillo come avevano progettato: ai piedi delle scale, viene trovato il cadavere di uno degli ospiti. Le luci vengono a mancare a causa del mal tempo, e l’assassino potrebbe essere fra loro: ma chi?

Shari Lapena, autrice di questo romanzo, ha uno stile delicato, per niente prolisso; il lettore si ritrova catapultato in questo soggiorno da incubo, alla ricerca del presunto assassino. Seppur non mostri dettagliatamente le varie morti, e le vittime non abbiano subito una morte violenta – per quel che, ovviamente, possa essere per me davvero violenta – trovo che l’autrice si basi, più che altro, sulle sensazioni e percezioni dei suoi personaggi, finendo, quasi, per farli uscire dal libro e mostrarli al lettore per quelli che sono: solo persone impaurite. Probabile che le poche pagine facciano presuppore ad un libro ricco di azione, privo di dettagli futuli; ed in parte è anche vero. Ma, prima di ogni altra cosa, prima di incentrarsi sulla vera storia, Lapena ci lascia conoscere i suoi personaggi.

Seppur sia palpabile l’ispirazione che ha portato l’autrice a scrivere questo romanzo – ovvero, Dieci Piccoli Indiani, della Christie – ho trovato L’ospite Indesiderato molto accattivante; è fluido, scorre sotto gli occhi, incuriosisce il lettore e, infine, riesce a regalare un brivido di stupore nello scoprire non tanto l’assassino, ma quel piccolo particolare che identificherei come “geniale”.

Libro – Fahrenheit 451 [ Ray Bradbury ]

50763280_1460064147463516_7859801413084250112_n.jpg

Titolo: Fahrenheit 451.
Autore: Ray Bradbury.
Traduzione: Giuseppe Lippi.
Anno di prima pubblicazione: 1953.
Editore: Oscar Mondadori.
Genere: Distopico.
Pagine: 163.
Stelle: ☆☆☆☆/5.
Prezzo di copertina: € 12,00.

Trama

Montag fa il pompiere in un mondo in cui ai pompieri non è richiesto di spegnere gli incendi, ma di accenderli: armati di lanciafiamme, fanno irruzione nelle case dei sovversivi che conservano libri e li bruciano. Così vuole fa legge. Montag però non è felice della sua esistenza alienata, fra giganteschi schermi televisivi, una moglie che gli è indifferente e un lavoro di routine. Finché, dall’incontro con una ragazza sconosciuta, inizia per lui la scoperta di un sentimento e di una vita diversa, un mondo di luce non ancora offuscato dalle tenebre della imperante società tecnologica.

“Come un tempo, era bello bruciare tutto: Montag sentì zampillare il fuoco dentro di sè, lacerarlo e farlo a pezzi, dividerlo a metà tra le fiamme, liberandolo dell’inutile problema. Se non c’è soluzione, allora non c’è neanche problema. Il fuoco è la cura migliore.”

Opinione Personale

Fahrenheit 451 racconta di un futuro forse non tanto prossimo ai nostri giorni quanto, invece, lo era negli anni 50, quando Bradbury scrisse il libro, in cui si combatte per la felicità umana. I pompieri non sono più i salvatori che combattono le fiamme, ma grazie alle fiamme combattono la tristezza, e distruggono libri. Distruggono la sapienza umana, distruggono il pensiero umano, perchè senza che l’uomo possa avere pensieri per la testa, non si sentirà mai più triste.

Di questo libro ne ho apprezzato specialmente il significato e le riflessioni che mi ha indotto. Bradbury, con le sue descrizioni che non definirei piene ma nemmeno scarne – alle volte ho trovato che fossero così visibili da averle dinanzi agli occhi, altre un po’ meno – immerge il lettore in un ambientazione forse lontana, ma forse nemmeno tanto, e riesce a farci immedesimare nel personaggio principale.
Un futuro in cui l’uomo è semplicemente un robot alla ricerca della felicità, evitando problemi, evitando qualsiasi cosa possa formulare un pensiero, possa far arrovellare il loro cervello, impensirirli, renderli tristi.

Seppur breve, Fahrenheit 451 non lascia alcun spazio vuoto. Si svolge tutto in pochissimi giorni, ricco di azione e suspense, ansie che sconvolgono il lettore e colpi di scena da bloccare il respiro.

Un classico che consiglio a tutti, veramente a tutti.

Libro – La ragazza di prima [ J.P. Delaney ]

48422778_1438761132927151_3116210798603534336_n.jpg

Titolo: La Ragazza di Prima.
Autrice: J.P. Delaney.
Traduzione: M. Castagnone.
Anno di prima pubblicazione: 2017.
Editore: Mondadori.
Genere: Thriller; suspense.
Pagine: 390.
Stelle: ☆☆☆☆/5.
Prezzo di copertina: € 19,00.

Trama: Con quest’uomo ci andrei a letto. Gli ho detto poco più che buongiorno, eppure la parte più segreta di me, quella che sfugge al mio controllo, ha già espresso il suo giudizio. Lui mi tiene aperta la porta della sala riunioni e persino questo piccolo gesto di cortesia mi sembra carico di significato. Non posso credere di essere a un passo, un solo piccolo passo, dall’aggiudicarmi la casa che lui, Edward Monkford – un innovatore, un architetto riservato e profondo –, ha progettato e realizzato in Folgate Street, civico 1, Londra. Una casa straordinaria. Un edificio che coniuga l’avanguardia europea ad antichi rituali giapponesi. Design minimalista di pietra chiara, lastre di vetro insonorizzate e sensibili alla luce, soffitti immensi. Nessun soprammobile, niente armadi, niente cornici alle finestre, nessun interruttore, nessuna presa elettrica. Un gioiello della domotica, dove tutta la tecnologia è nascosta. Una casa che però ha le sue regole, il Regolamento come lo chiamo: se diventerà mia non dovrò soltanto rinunciare a tappeti, fotografie alle pareti, piante ornamentali, animali domestici o feste con gli amici, ma dovrò plasmare il mio carattere, accettare una concezione della vita in cui il meno è il più, in cui l’austerità e l’ordine sono la purezza, e la sobrietà la ricompensa. Perché lui vuole così, perché lui è così. Ha voluto sapere tutto di me, mi ha chiesto un elenco di tutte le cose che considero essenziali per la mia vita. Dicono che quest’uomo, dai capelli di un biondo indefinito e dall’aspetto poco appariscente, con gli occhi di un azzurro chiaro e luminoso, sia un architetto eccezionale perché non cede a nessuna tentazione. Tuttavia, la casa è già stata abitata, una volta. Da una ragazza della mia stessa età, quasi una mia gemella, mi hanno detto. Anche lei, come me, non insensibile al fascino di quest’uomo. Una ragazza che tre anni fa è morta. In questa casa.

“Ci sono momenti in cui sento di non essere sola. Dicono che sto diventando paranoica, eppure questa sensazione persiste. Chi era la ragazza prima di me? Sento che le è successo qualcosa. Qualcosa di terribile. In questa casa.”

Opinione Personale: La ragazza di prima è un thriller che cattura già dalle prima pagine, rendendo il lettore in primis semplicemente curioso, e in secondo tempo, completamente attratto da quella che sarà la verità. Una verità alla quale, seppur intuibile a qualche passo dalla fine, ci si arriva lentamente, e si assapora con grandissimo gusto.
Lo stile della scrittrice è parecchio scorrevole, scivola dinanzi agli occhi e fa volgere una pagina dopo l’altra, dalla quale è impossibile staccarsi. Descrive due donne: la prima è Emma, una ragazza sui ventisei anni, una donna risoluta, affascinante alla quale non mancano le attenzioni ma nemmeno dei problemi, che abita nella casa tre anni prima rispetto alla seconda donna, Jane, la quale ha perso la sua bambina qualche tempo prima e ha bisogno solo di un posto confortevole. Un posto dove poter cambiare. Una del passato – ieri – e l’altra del presente – oggi. Entrambe è possibili definirle simile eppure piuttosto diverse. Entrambe hanno in comune la casa dove hanno abitato. Una casa dalle regole rigide, monitorata dagli strumenti tecnologici e che pure, le due donne, trovano confortevole; entrambe hanno avuto a che fare con lo stesso uomo, tanto duro quanto confortevole, esattamente come la casa. Jane è completamente curiosa di sapere cosa è accaduto ad Emma, come è morta, ma più tardi diventerà una necessità sapere se quello che è successo all’inquilina che l’ha preceduta, sia stato un incidente o un omicidio. Le verità nascoste che vengono a galla non fanno altro che attirare ancora di più il lettore e la domanda fondamentale che riempie il cervello è “Ma quanto è vero tutto questo? Chi è veramente il cattivo della situazione?“.
Leggendolo, non ho percepito semplicemente la solita ansia da thriller – quella che, ovviamente, adoro – ma anche dell’angoscia. Come ho detto, ho avuto un input sul cattivo ma verso il finale, ma lo stupore e la meraviglia che mi hanno coinvolto hanno reso il tutto eccezionale.
Consiglio “La ragazza di prima” a tutti gli amanti dei thriller ricchi di tensione, di dubbi e domande.

Libro – Sette minuti dopo la mezzanotte [ Patrick Ness ; Siobhan Down ]

44602198_1389541251182473_6126166116348723200_n.jpg

Titolo: Sette minuti dopo la mezzanotte.
Autori: Patrick Ness ; Siobhan Dowd.
Traduzione: Giuseppe Iacobaci.
Anno di prima pubblicazione: 2011.
Editore: Mondadori.
Genere: Narrativa per ragazzi.
Pagine: 223.
Stelle: ☆☆☆☆☆/5
Prezzo di copertina: € 10,00.

Trama: Il mostro arriva sempre poco dopo la mezzanotte. Precisamente dopo sette minuti. Ed è grande, maestoso, esattamente come un albero. Perchè il mostro, per appunto, è proprio il tasso che si trova vicino casa sua, e lo viene a trovare ogni notte in quello che sembra avere tutte le sembianze di un incubo. Ma pian piano che Conor lo ascolterà, capirà che non si tratterà solo di un incubo, ma qualcosa di più. Qualcosa che ha dentro se, qualcosa che non potrà evitare. Qualcosa di “mostruoso” che si porta dentro. La verità. Ed uscirà fuori alla quarta storia, dopo che il mostro avrà raccontato a Conor tre storie.

” – E’ solo un sogno – ripetè.
Ma cosa è un sogno, Conor O’Malley?, disse il mostro, chinandosi finchè il suo viso non fu vicino a quello del ragazzo. Chi può dire che non sia un sogno tutto il resto?”

Opinione personale: Consigliato e stra-consigliato, questo libro, da moltissime persone. E di certo non posso che dire grazie, un grazie infinito a tutte quelle persone che me lo hanno consigliato.

Sette minuti dopo la mezzanotte è una favola moderna scritta da Patrick Ness, continuandolo dall’autrice Siobhan Down la quale stava cominciando a scriverlo prima di morire. Il libro, narrato per appunto come un favola ma con una scrittura coinvolgente, scorrevole ma quasi “magica”, ci racconta di Conor, il quale non ha affatto una vita facile. Ha soli 13 anni, va a scuola come qualsiasi bambino e come qualsiasi bambino ha le sue imperie a causa di compagni che lo deridono; ma non finisce qua, perchè nella sua vita vi è qualcosa di molto peggio. Eppure Conor va avanti, combattendo con i pugni serrati e le labbra strette.

Il personaggio di Conor, che per appunto è un ragazzino, è colui che dovrebbe far capire al lettore come i bambini sanno anche essere forti durante le problematiche – ed ovviamente parliamo di problematiche importanti come il bullismo, la vita con un genitore malato, la solitudine e il sentirsi diverso da altri. Per appunto, avendo 13 anni, Conor non è più un bambino ma non lo si può definire adulto. Conor è molto giovane e non dovrebbe affatto subire ciò che, invece, la vita gli ha riservato. Di questo personaggio ne ho apprezzato ogni sfaccettatura. La caparbietà, il suo essere forte, il suo essere indipendente. Le sue battute ironiche, i suoi scleri arrabbiati.
Patrick Ness ha costruito il personaggiodi Conor in tutta la sua umanità, ed ecco perchè l’ho amato in tutto e per tutto.

Sette minuti dopo la mezzanotte, con le sue morali, con le sue frasi e con il suo finale, riesce a colpire il lettore nell’animo. E’ una storia che entra dentro, nel muscoli, nelle ossa, ed infine entra nel cuore e non credo ci sia un modo per lasciarlo andare. E’ una storia che commuove ma che insegna quanto è importante essere forti, si, ma anche accettare la verità. E dirla, ad alta voce, senza sopprimerla se non si vuole che la verità sopprima “noi”.

Personalmente, ho divorato in libro in due giorni, senza poter togliere gli occhi da questa storia. Sul resto del libro, vi è scritto”da 12 anni”, come età di lettura. Si, beh, un ragazzino dovrebbe sicuramente leggere questo libro e prenderne esempio, ma mi sento di consigliarlo a qualsiasi fascia di età, perchè, proprio come dice la locandina del film “Non tutte le favole sono solo per bambini“. E questa favola è per bambini ma anche per adulti, che hanno da imparare come un bambino vede, con i suoi occhi e con il suo animo, certe tematiche.