Recensione Libro – Ogni piccola bugia [ Alice Feeney ]

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Titolo: Ogni piccola bugia.
Autrice: Alice Feeney.
Traduzione: Patrizia Spinato.
Anno di prima pubblicazione: 2017.
Editore: Nord.
Pagine: 324.
Stelle: ☆☆☆☆,5/5.
Prezzo di copertina: € 16,90.

Trama:

Il mondo intorno a lei è fatto solo di suoni, rumori, voci. Ed è grazie a quelle voci frammentarie e confuse che Amber Reynolds capisce di aver avuto un incidente d’auto e di essere in una stanza di ospedale. In coma. Amber non ricorda nulla di quanto le è accaduto, e una domanda la perseguita da subito: com’è possibile? Io non guido quasi mai… Poi, tra quelle voci ne riconosce due, che diventeranno il suo unico contatto con l’esterno. Quelle di suo marito e di sua sorella. Ignari che Amber li possa sentire, i due discutono, litigano, rivelano dettagli e indizi. E lei si rende conto di non potersi fidare. Entrambi hanno qualcosa da nascondere. E, forse, non sono un’ancora di salvezza, bensì un pericolo vicino e insidioso. No, l’unico modo per scoprire cosa le è successo è ricostruire nella sua mente, passo dopo passo, gli eventi dell’ultima settimana, fino al momento dell’«incidente». Ma Amber ha paura. È impotente, in balia di chi le sta intorno. Come l’uomo che si accosta al suo letto la sera, quando gli altri sono andati via. E che le sussurra all’orecchio velate e inquietanti minacce… Amber deve svegliarsi, prima che sia troppo tardi. Perché anche lei ha un segreto da proteggere. Anche lei ha un piano da portare a termine.

“Ho sempre amato la caduta libera tra il sonno e la veglia, quei pochi, preziosi secondi di semi incoscienza prima di aprire gli occhi, quando ti sorprendi a credere che il sogno potrebbe essere realtà. Adesso, per un istante ancora, sto indulgiando nell’illusione autoindotta che potrei essere chiunque e ovunque, che potrei essere amata.”

Opinione personale:

Quello che all’inizio mi era apparso come un thriller psicologico abbastanza soft, già sentito e risentito, alla fine è riuscito a cambiare le carte; ha così girato la frittata che è riuscito a sorprendermi.

Amber non ricorda cosa è successo. Sa solo che è in coma, e lo sà perchè riesce a sentire, a percepire voci, odori e quant’altro, ma non riesce affatto a comunicare. Fra le labbra un aggeggio che le passa la gola, gli occhi perennemente chiusi eppure aperti a immagini che, attimo dopo attimo, le si parano davanti. Ma cosa è successo davvero? Perchè si ritrova nel letto d’ospedale, in coma? Perchè ha paura di suo marito? E chi è quella bambina senza volto, con una vestaglia rosa?

Non tutti i romanzi che cominciano in maniera piuttosto soft, verso la fine, si risollevano. Parlandoci chiaro, Ogni ultima bugia non è la rivelazione dell’anno, con una trama e un finale sicuramente già visto e sentito in tanti altri romanzi di questo genere, eppure qualcosa in lui mi ha completamente stupito, preso e infine intrappolata in questa storia “malata”. Perchè sì, parliamo di una storia “malata”, con personaggi che, a loro volta, lo sono.
Alice Feeney ci presenta una storia che crediamo di conoscere, quanto meno all’inizio: due sorelle nel presente, due amiche nel passato. Intrighi oscuri, piccoli pezzi che vengono sparsi qui e lì  e che, se all’inizio non catturano l’attenzione del lettore, lo fanno sicuramente in un secondo tempo. E, quando succede, non può che lasciare a bocca aperta. Ma, in realtà, quella storia non la conosciamo; l’autrice, per appunto, scopre le carte solo verso la fine, e se credevamo di ricevere un brutto Due di Picche dall’autrice, quest’ultima svelerà il suo Re di Cuori, finendo per sorprenderci.

Lo stile narrativo è semplice e scorrevole; attrae il lettore fin dalla prima pagina. L’autrice rilascia dei colpi di scena che non definirei costanti, ma in grado di tenere il lettore all’erta, in continua angoscia; sulla mia pelle, ho avvertito le sensazioni di Amber, il suo malessere durante il coma, la voglia di parlare ma il non poterlo fare, la voglia di reagire.

Ogni piccola bugia è un thriller psicologico adatto ad un pubblico più esteso; che ne siate amanti o meno, ve lo consiglio. Sono sicura che potrebbe affascinare anche chi, di thriller psicologici, non ne divori a quantità.

Libro – So chi sei [ Elisabeth Noreback ]

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Titolo: So chi sei.
Autrice: Elisabeth Noreback.
Traduzione: Alessandro Storti.
Anno di prima pubblicazione: 2018.
Editore: Nord.
Genere: Thriller; suspense.
Pagine: 377.
Stelle: ☆☆☆☆☆/5
Prezzo di copertina: € 16,90.

Trama: Stella Widstrand è una stimata psicoterapeuta. Ha una bella casa, una famiglia amorevole, una vita felicemente normale. Un giorno, però, una nuova paziente entra nel suo studio e, in un attimo, Stella torna a vent’anni prima, sulla spiaggia dov’era scomparsa Alice, la sua figlioletta di poco più di un anno. All’epoca, la polizia aveva concluso che la bambina era riuscita a raggiungere il mare ed era annegata, sebbene il corpo non fosse mai stato ritrovato. Nel fondo del suo cuore, però, Stella non ha mai creduto alla versione ufficiale e, adesso, ne è convinta: quella ragazza dai lunghi capelli neri è Alice. Una madre lo sa. Sa chi è sua figlia. E, per dimostrare di avere ragione, Stella è pronta a fare qualsiasi cosa. Anche a mettere a rischio la propria carriera. Anche ad affrontare oscuri segreti del passato e a camminare in bilico sul baratro della follia. Perché il confine che divide speranza e ossessione è sottile come un filo invisibile… Isabelle Karlsson ha dovuto lottare a lungo per avere il permesso di frequentare l’università a Stoccolma. Se fosse dipeso solo da sua madre, sarebbe rimasta per sempre nel paesino in cui è nata e cresciuta. Isabelle era quindi lontana da casa quando il suo adorato padre è morto all’improvviso, e al dolore si è sommato lo sconcerto nel momento in cui la madre le ha rivelato che non era lui l’uomo che l’ha concepita. Confusa e arrabbiata, Isabelle decide di rivolgersi a una psicoterapeuta per essere aiutata a fare chiarezza nella sua vita. Tuttavia Isabelle non può sapere che entrare nello studio della dottoressa Stella Widstrand scatenerà una serie di eventi che la travolgerà… Kerstin ha dedicato la sua esistenza alla figlia Isabelle, ha sacrificato tutto per crescerla al meglio e per farsi amare. E adesso non può permettere che un’altra donna si avvicini troppo a lei…

“Ho impiegato anni a ricostruirmi una vita e ad arrivare dove sono oggi. Mi sono lasiata il passato alle spalle, ma questo non significa che l’abbia dimenticato. Certe cose non si dimenticano mai.
Resto sul pavimento.
Gambe raccolte tra le braccia.
Ispiro. Espiro.”

Opinione Personale: So chi sei è un thriller ricco di suspense e adrenalina, che si evolve lentamente ma che coinvolge in pieno il lettore.
Devo ammettere che, leggendo le prime pagine, non mi aveva attratto moltissimo, eppure c’era qualcosa che mi spingeva a leggerlo. Vuoi la curiosità, vuoi per lo stile di scrittura abbastanza fluido, in ogni caso ho continuato a leggerlo e non potrei esserne più felice.
Un thriller tutto al femminile e psicologico, dove le protagoniste sono tre donne collegate fra di loro da un passato oscuro. Abbiamo Stella, una psicologa che, anni fa, perse la figlia; abbiamo Kerstein, una madre che farebbe qualsiasi cosa per proteggere la propria figlia, ed infine abbiamo la figlia, Isabelle, che del proprio passato non ne conosce tutte le sfumature. Un libro che parla dell’amore materno, un amore che supera tutti qualsiasi altro tipo di amore.
Noreback riesce a giocare perfettamente non solo con i personaggi che collega alla perferzione, così come le vicende, ma anche con il lettore. Infatti, l’autrice, trae in inganno diverse volte e seppur il finale è possibile intuirlo a metà libro, ciò non toglie la sorpresa nel finale, che sorprende, spiazza, spezza il fiato.
So chi sei si legge d’un fiato, è elettrizzante, riempie il lettore di dubbi e suspense, tenendo il fiato sospeso; staccare gli occhi dalle pagine è davvero impossibile. Per gli amanti del thriller psicologico non è solo una buona, ma oserei dire un ottima lettura.

Libro – L’illusione della verità [ Wendy Walker ]

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Titolo: L'illusione della verità.
Autrice: Wendy Walker.
Traduzione: O. Crosio.
Anno di prima pubblicazione: 2018.
Editore: Nord.
Genere: Thriller; suspense.
Pagine: 317.
Stelle: ☆☆☆☆☆/5.
Prezzo di copertina: € 18,00.

Trama: Quella sera, in famiglia c’è una lite furiosa. Dopo le urla e il pianto, si avverte il rombo di un motore, poi torna il silenzio. Il giorno seguente, le sorelle Tanner sono scomparse. L’auto della diciassettenne Emma viene ritrovata nei pressi della spiaggia: all’interno, solo la sua borsa e le scarpe. Della quindicenne Cassandra, invece, nessuna traccia. Le autorità vagliano tutte le ipotesi, per poi congelare il caso, disorientate. Tre anni dopo, Cassandra torna a casa… da sola. Racconta che lei ed Emma sono state rapite e tenute prigioniere su una misteriosa isola del Maine, senza telefono, televisione o elettricità. La sua versione dei fatti, però, è piena di buchi; soprattutto, il suo racconto del giorno della scomparsa non coincide con le deposizioni raccolte dai detective. Sembrerebbe che la memoria della ragazza sia ancora compromessa dal trauma eppure, per la psicologa forense Abby Winter, i conti non tornano. È successo qualcosa quella notte di tre anni prima, qualcosa che la famiglia Tanner sta tentando disperatamente di nascondere. In cerca di risposte, la dottoressa rivolge quindi lo sguardo verso la madre, il patrigno e il fratellastro di Cassandra. A poco a poco, nel quadro apparentemente perfetto di quella famiglia come tante, Abby intuisce inquietanti crepe, indizi pericolosi che conducono lungo una strada costellata di menzogne, inganni e tradimenti. Una strada che Abby sarà costretta a percorrere, se vuole salvare Emma…

“Crediamo a ciò che vogliamo credere. Crediamo a ciò che abbiamo bisogno di credere. Forse non c’è differenza tra volere qualcosa e averne bisogno. Non lo so. Ma so che la verità è sfuggente, si nasconde nei nostri punti ciechi, nei nostri preconcetti, nei cuori affamati di riposo. Tuttavia, se apriamo gli occhi e cerchiamo di vederla, lei è sempre li. Ma dobbiamo volerlo davvero.”

Opinione personale: Nei ringraziamenti, Wendy Walker ammette che è difficile scrivere di una famiglia problematica, di una famiglia psicologicamente distrutta, strana. Ebbene, posso dire che la Walker ci è riuscita alla grande.
L’illusione della verità è un thriller ricco di suspense, ricco di intrigo, ricco di bugie che mettono in dubbio le idee del lettore.
Scorrevole, tanto da poterlo leggere nel giro di pochi giorni, questo romanzo è riuscito a sorprendermi. I personaggi accompagnano in una storia dove il tratto fra verità e menzogna è così fine da non distinguerlo. Conosciamo Cass – Cassandra – che in prima persona ci racconta della sua scomparsa durata tre anni, con solo una cosa per la testa: trovare sua sorella Emma; e conosciamo anche Abby – Abigail -, la dottoressa Winter, FBI, che cerca di scoprire in tutti i modi che fine abbia potuto fare la ragazza. Cerca di scoprire la verità.
Se inizialmente mi ero fatta un idea, sul finale mi ha totalmente sconvolto. La Walker usa bene le parole, usa bene i momenti per far credere al lettore qualcosa che non è vero. Illudendolo, proprio per restare in tema. Per appunto, mi sono sentita “meravigliosamente” illusa. E’ un romanzo che attira, dalla prima all’ultima parola, che ti tiene sospeso, che rapisce immediatamente.
In conclusione, ovviamente non posso che consigliarlo a tutti, amanti dei thriller e non.

Libro – La moglie imperfetta [ B. A. Paris ]

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Titolo: La moglie imperfetta.
Autrice: B. A. Paris.
Traduttrice: Olivia Crosio.
Anno di prima pubblicazione: 2017.
Editore: Nord.
Genere: Thriller.
Pagine: 393.
Prezzo di copertina: 16.90 euro.

Trama: E’ sera inoltrata, quasi notte, quando Cass Anderson, una donna sui trentacinque anni, devia per una scorciatoia che la porterà a casa in anticipo. La pioggia batte sul tergicristallo e l’ansia che vi sia qualcuno in quel bosco desolato le fa venire la tachicardia, ancor peggio quando, in mezzo a questo, costeggiata in un angolo, vede un auto con i fari accesi. Guardando meglio, si accorge che dentro l’auto c’è una donna dai capelli biondi, la quale, però, non accenna a chiedere aiuto. Motivo per cui Cass ingrana la marcia e torna a casa. L’inferno comincia l’indomani, quando viene a sapere dell’identità della donna nell’auto, donna che viene trovata morta. Uccisa. Barbaramente. Dentro Cass cominciano a muoversi strane cose, strani pensieri, ancora peggio quando si accorge che qualcosa non va in lei. Infatti le capita di dimenticare cose. Gli appuntamenti, l’istallazione di un allarme che non pensava di aver preso, degli ordini strani che arrivano a casa. Davvero ha fatto tutto ciò senza poi ricordarsene? E se non ricordasse qualcosa di importante?

“Cerco di rilassarmi, ma nella mia mente ripassano le immagini di ieri sera, l’una dopo l’altra, come i fermo immagine di un film: l’auto davanti a me sulla strada, io che sterzo per evitarla, io che mi giro a guardare la persona al volante. E il viso indistinto di una donna che mi fissa attraverso il finestrino rigato di pioggia.”

Opinione personale: La moglie imperfetta non è il mio primo approccio con questa autrice. Infatti, qualche tempo fa, della Paris, avevo letto “La coppia perfetta“. Ebbene, La moglie imperfetta è un thriller che dona quel giusto senso di inquietudine, portando il lettore a pensare una soluzione che si annulla verso la metà, quando si comincia davvero a comprendere cosa ci sia sotto. Si legge facilmente, in quanto lo stile è abbastanza scorrevole, i gerghi usati per niente difficili, e il tutto facilitato anche dai dialoghi che sono un po’ più rispetto alla parte descrittiva. Troviamo pochi personaggi, quindi è anche più facile giostrarsi senza timore di dovercene dimenticare qualcuno via via leggendo.
Eppure, devo ammettere, il primo libro della Paris mi aveva lasciato qualcosa in più. Credo fosse una soddisfazione in più, ecco. La moglie imperfetta presenta dei personaggi che si, sono ben strutturati, ma li percepisco alquanto finti. Il marito perfetto, la migliore amica perfetta, i colleghi perfetti. Tutto perfetto. Per appunto, però, niente è perfetto, motivo per cui li ho sentiti finti fin dal primo istante. Ho trovato la trama, la storia in se, abbastanza carina. Infondo non posso lamentarmi dell’inventiva della Paris, mettendo anche in conto che, cose del genere di cui lei ne ha fatto un romanzo, non fatico a credere che accadano seriamente. E al telegiornale ne abbiamo anche sentito parlare. Semplicemente, avrei voluto un personaggio femminile più forte rispetto a quella che, invece, è il personaggio di Cass, la quale, però, piagnucolosa com’è, è riuscita a darmi un tantino di soddisfazione alla fine, per poi piombare nuovamente nella desolazione nelle ultime righe del finale.
Questo libro è da 50/50. Perchè? Perchè se da un lato non l’ho percepito come un thriller in grado di lasciarmi le farfalle nello stomaco alla fine del libro, dall’altra parte, mentre lo leggevo, ero pervasa dall’angoscia, vivendo momento per momento il trauma di Cass.

“Dai miei occhi sgorgarono lacrime di paura, finchè non mi accorgo che ha smesso. Trattengo il fiato, ma quello ricomincia. Arrivano altre lacrime, e quando torna il silenzio spero che abbia smesso una volta per tutte. Ma ecco che riprende, mandando in frantumi le mie speranze. Prigioniera di questo circolo vizioso di paura, speranza, paura, speranza, perdo il senso del tempo. Alla fine, stanco di giocare con le mie emozioni, lui smette di chiamare.”

Ansia, paranoia, tensione, e tutto quello che la riguardava, leggendolo, potevo percepirlo vivamente. Seppur le brevi descrizioni, la Paris ha saputo mescolare bene gli ingredienti fondamentali di un thriller finendo per appassionarmi davvero fino alla fine. E, preciso, se non fosse stato per dei piccoli particolari come i dialoghi un po’ tirati con la corda, personaggi che sarebbe dovuti essere più veritieri e un personaggio femminile scoppiettante, che okay, sembrano praticamente il tutto ma infondo non lo è, sarebbe stato, a parer mio, un eccellente thriller da far accapponare la pelle.

In ogni caso, non mi sento di sconsigliarlo perchè, a dirla tutta, non mi è affatto dispiaciuto. Probabilmente, per chi ha letto thriller particolari, di certo, questo sarà uno di quei thriller leggeri che, comunque, sarà un piacere da leggere. Per chi, invece, non è abituato a leggere thriller piuttosto crudi e forti, lo consiglio vivamente!