Libro – Il bambino [ Sebastian Fitzek ]

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Titolo: Il Bambino.
Autore: Sebastian Fitzek.
Traduttrice: Erika Cambini.
Anno di prima pubblicazione: 2008.
Editore: Elliot.
Genere: Psychothriller.
Pagine: 380.
Stelle: ☆☆☆☆☆/5
Prezzo di copertina: €17,50.

Trama: Robert Stern è un avvocato penalista che ha aiutato i peggiori criminali ad evitare la prigione. Quando la chiama Carina, una donna e dottoressa, non si aspetta che, sopra l’ambulanza su cui lo farà salire, dovrà parlare con un bambino, Simon, e che questo bambino di dieci anni ritiene di aver ucciso un uomo. Quindici anni prima. E adesso vuole il suo aiuto.

“Stern vide il suo urlo prima ancora di sentirlo. Per una frazione di secondo, Carina aveva aoerti la bocca senza emettere un suono, prima che la sua voce acuta riecheggiasse dalle parete di calcestruzo. Stern chiuse gli occhi.
Alla fine però raccolse tutto il suo coraggio e guardò in basso.
Poi gli venne da vomitare.
La testa che aveva tra le sue braccia era conficcata sui resti di un cadavere parzialmente scheletrito. Con un miscuglio di incredulità, disgusto e orrore, Stern notò la fenditura lasciata dall’ascia sul cranio martoriato.”

Opinione personale: Sebastian Fitzek è uno di quegli autori di cui è totalmente impossibile restarne delusi. Ne Il Bambino, Fitzek racconta di un tema abbastanza discusso o comunque dubbioso: la rinascita dopo la morte. C’è un’altra vita dopo la morte? Esiste una vita passata prima della rinascita? Una domanda che Robert Stern, protagonista di questo romanzo, si chiede quando si trova totalmente sommerso in questa storia di Simon, non tanto per il bambino di dieci anni che crede di aver fatto qualcosa di orribile nel passato, tanto per se stesso e per ciò di cui verrà a conoscenza.
Una scrittura fluida e scorrevole, un racconto con dei colpi di scena pazzeschi che fanno schiudere le labbra dalla sorpresa, personaggi che, descritti davvero benissimo, quasi del tutto realistici, non possono che entrare nel cuore del lettore, a partire dal protagonista e per finire dai personaggi meno importanti, e a smorzare gli attimi tesi e il dramma della storia, vi è la sottile ironia che è riuscita non solo a farmi apprezzare maggiormente il libro, ma anche a farmi sorridere leggermente.
Il Bambino prende già dalle primissime pagine. I capitoli sono brevi, ma tutti altamente importanti, in quanto riescono sempre a lasciare in sospeso, obbligando il lettore – quasi – a dover andare avanti e il finale, così come l’antagonista, è così sorprendente e per niente banale, da non crederci nemmeno. Insomma, staccare gli occhi dalle pagine è praticamente impossibile.
Lo consiglio altamente a tutti, ovviamente specie a chi ama questo genere, perchè sono certa che non ne resterà deluso.

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